venerdì 6 febbraio 2009

La finestra luminosa (p.t.1)

- Adoro il profumo della tua pelle- disse Jack mentre Lisa si rimetteva le mutandine lanciate poco prima. - Vorrei non dovermene mai andare- Rispose la ragazza teneramente. Il loro primo mese di fidanzamento ed era quello che loro chiamavano mesiversrio. Erano così innamorati l'uno dell'altra, un amore genuino, fanciullo, basato su cose semplici ma così salde, pensavano, che neanche Dio avrebbe potuto infrangerlo.
Erano soliti passare le loro serate così, a casa di lui. Qualche volta guardavano un film, qualche volta chiacchieravano di qualsiasi argomento ma c'era una cosa che facevano tutte le sere. In tutte le loro serate si univano in un turbine di sentimento e passione proprio dell'uomo che tenta di avvicinarsi il più possibile al paradiso. Tutte le sere facevano l'amore.
- Sono pronta- disse Lisa. Jack indossò il suo cappotto logoro, prese la mano della sua ragazza e, con lei, scese in strada. I due percorrevano la stessa strada ogni notte. Lisa non abitava molto lontano da Jack e lui non si fidava a mandarla a casa tutta sola, nonostante sapesse benissimo che quello fosse un quartiere più che tranquillo. Ogni sera la stessa strada e ogni sera Jack faceva caso a qualcosa che non riusciva a spiegarsi. Una villetta che stava esattamente a metà strada tra la sua casa e quella di Lisa aveva una strana peculiarità. Una finestra era sempre illuminata. Se passassimo lì davanti alle quattro di notte o a mezzogiorno, vedremmo la luce di quella stanza sempre accesa. Quando Jack camminava davanti alla villa, smetteva automaticamente di pensare a qualsiasi cosa avesse avuto per la testa prima di quel momento e si metteva a fissare la finestra. - Chissà perché la luce di quella stanza è sempre accesa?- domandò - esattamente come ieri e ieri l'altro- rispose Lisa - ed esattamente come ieri e ieri l'altro non ne ho la più pallida idea-. Jack fece un sorriso - sono solo curioso. Voglio dire, a te non sembra strano?- Lisa scosse la testa dolcemente -certo che è strano ma, fondamentalmente, chissenefrega?-
Jack non la pensava così. Continuò a tormentarsi per tutto il tragitto, cercando di dare una spiegazione a quell'arcano. Arrivati a casa di Lisa, i due, come di consueto, si diedero un bacio che spiegava meglio di mille discorsi quanto avrebbero preferito morire entrambi piuttosto che dividersi. Dopo una buonanotte da romanzetto rosa, Jack si ritrovò solo, intento a tornare a casa sua. Anche la via del ritorno prevedeva passare davanti alla casa dalla finestra illuminata e, giunto lì davanti, il ragazzo arrestò la sua marcia. "Ci deve essere un motivo" pensò "deve essere un bel costo avere la luce sempre accesa in casa, perché mai lo faranno?". Jack si guardò intorno. Come sempre, era l'unico passante su quella strada e, raccogliendo la determinazione attraverso poderosi respiri, giunse davanti al cancello della villa, intento ad entrare nel giardino... continua.

3 commenti:

  1. "Adoro il profumo delle tue pAlle" Ti giuro che all'inizio avevo letto così.
    Lol... a parte questo avevo già riconosciuto la storia a metà secondo capoverso. Lorenzo te l'aveva bocciata come sceneggiatura di 8 pagine, ma sono curioso di vedere che ne fai tu.
    Buona fortuna.

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